Origamundi Teatro
associazione culturale
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CAIFANi - Permesso?
TITO - Avanti
Entra Caifani, presidente del CDA
CAIFANI - Complimenti Dema.
TITO - Presidente.
CAIFANI - Se lo faccia dire: parole sante! Oggi ha centrato il bersaglio
TITO - Grazie.
CAIFANI - Suo zio, buon’anima, a suo tempo fece bene ad insistere.
D’altronde il suo intuito e il suo carisma hanno sempre fatto la differenza qui
dentro. Adesso però glielo posso dire: quando l’ho assunta, tre anni fa, non
ero molto convinto, ma sa, suo zio...e poi lei ha dimostrato che mi sbagliavo.
Sia lei che Croce avete fatto un discorso davvero convincente.
TITO - Si, anche Croce.
CAIFANI - Glielo confesso, la mia allergia... lei lo sa no? I pollini, la polvere...
stamattina ho pure dimenticato l'antistaminico. Partivamo malissimo. Ma
dopo i vostri interventi... non so... i seni para nasali liberi! Ho ripreso a
respirare a pieni polmoni, a sentire fragranze, profumi...uno in particolare...
TITO - Quale?
CAIFANI - Profumo di promozione! Lei e Croce siete i migliori manager
dell’azienda, questo è indubbio e lei lo sa che non sono solito fare
complimenti, anzi! Devo dire che io e gli altri soci siamo in difficoltà, perché
scegliere, a questo punto, non sarà facile.
TITO - La ringrazio
CAIFANI - Per questo abbiamo pensato ad una soluzione costruttiva.
TITO - Cioè?
CAIFANI - È scontato che anche “di là” serviranno persone in gamba, no?
TITO - “Di là”?
CAIFANI - Ma si, all’estero! Dema stiamo delocalizzando, mi serve qualcuno
“di là” in grado di gestire la situazione.
TITO - Ma sta dicendo che...
CAIFANI - Che ho pensato a lei, Dema.
TITO - A me?
CAIFANI - Ma certo!...all'inizio. Ma ora, visto il suo rendimento, sarebbe un
peccato farla partire. Stiamo crescendo Dema e a me qui servono le
eccellenze. Perciò una volta che il nostro “piccolo intervento” lassù nel tetto
andrà a buon fine e i nostri “ultimi pazienti” saranno dimessi, io deciderò a
chi dare il mio voto in sede di consiglio per la promozione.
TITO - Quindi chi non verrà promosso partirà?
CAIFANI - La vedo scossa Dema, non si aspettava questa possibile
alternativa? Eppure il suo contratto parla chiaro: totale disponibilità a
trasferimenti nelle sedi del territorio nazionale ed estero. Dema, lo ha detto
lei stesso: proattività! Sempre pronti ad anticipare i problemi. Lei intanto
stringa i tempi con in nostri “pazienti”, che questa situazione, per il voto degli
altri soci, sarà fondamentale. E glielo dico apertamente, anche per me.
TITO - Presidente sono sicuro che molto presto tutto sarà risolto.
CAIFANI - Dema, molto presto è già troppo tardi, dobbiamo accelerare. Quel
tetto inizia a pesare troppo, ma mi fido di lei. A proposito di fiducia...Sto
aspettando la telefonata importante di un amico, per una situazione della
quale vorrei parlarle. Prima però, per la par condicio, devo andare da Croce,
anche lui merita i giusti complimenti. Ripasso tra poco per il caffè.
TITO - Quando vuole
LUCIO - Permesso?
CAIFANI - Oh, prego Gesta, entri pure.
Entra Lucio Gesta, assistente di Tito.
LUCIO - Buongiorno presidente, grazie.
CAIFANI - Allora a dopo. Nel frattempo, buon lavoro. Esce
SCENA 4 : L’INVESTIMENTO
Ufficio di Tito Dema. Rientra Caifani.
CAIFANI - Dema, problemi?
TITO - Mi scusi presidente... De Luca. Quello non è un giornalista, è uno
sciacallo.
CAIFANI - Ma non se la prenda. Anzi, lo lasci fare, in qualche modo le sta
facendo pubblicità. Come si dice: “Nel bene o nel male, purché se ne parli”.
E poi si abitui, più salirà in alto più cercheranno di farla scendere.
Comunque, mi è arrivata la chiamata che aspettavo.
TITO - Prego, presidente, mi dica.
CAIFANI - Sarebbe meglio in privato...
TITO - Certo, capisco. Lucio, vacci prendere due caffè.
CAIFANI - Per me no grazie, magari dopo.
TITO - Allora uno. Lucio, mi raccomando al bar, non alla macchinetta
LUCIO - Certo, come sempre. Con permesso. Esce
CAIFANI - Allora Dema, parliamo di calcolo delle probabilità. Lei ha il
cinquanta per cento di possibilità di ottenere una importante promozione. Il
cinquanta per cento: o lei o Croce. La sua carriera potrebbe decollare e un
domani , perché no, potrebbe diventare socio della nostra azienda. Ma la
domanda : lei è davvero pronto a volare ad alta quota?
TITO - Si presidente, ci sto provando.
CAIFANI - Non basta. Non ci deve provare, ci deve riuscire. Questa è la
mentalità. E per farlo servono basi solide e coraggio.
Le basi le ha. Suo zio, buon anima, le è stato da esempio. Lui sì che sapeva
cosa fare al momento giusto. Ora bisogna vedere se ha abbastanza
coraggio. Quanto è disposto a dare per raggiungere il suo obiettivo?
TITO - Il massimo, come sto facendo.
CAIFANI - Parlare è un conto, agire è un altro. Perciò adesso passiamo al
concreto. Quell’amico fidato di cui le parlavo è un broker. Suo zio,
buon’anima, lo conosceva bene, era un suo contatto. Ormai è nel mondo
della finanza da una vita, non mi ha mai deluso. Ma stavolta, l’investimento
che mi propone, è di un livello superiore
TITO - Capisco. Ma io che c’entro?
CAIFANI - Serve un milione. Diviso otto soci più due potenziali, lei e Croce,
fa solo cento a testa.
TITO - Cento mila?
CAIFANI - Quel milione, tra un anno si trasformerà in dieci. Sono azioni della
INR, un’azienda in forte espansione. Il rischio è praticamente inesistente.
TITO - Mi sta proponendo...
CAIFANI - Questo è il momentum, Dema! Sia chiaro, è un affare privato,
ufficialmente l’azienda non c’entra. Ma lei lo sa, noi dirigenti e come se
fossimo una famiglia e se dovesse farne parte, tra non molto, gli investimenti
saranno all’ordine del giorno anche per lei.
TITO - Vede... ho comprato casa da poco, per accumulare altra liquidità mi
serve del tempo...
CAIFANI - Croce ha già accettato. Ha capito lo spirito. L’alta quota ha un
prezzo, ma la prima classe ne ha un altro. Solo così possiamo controllare e
decidere. E poi lo ha detto anche lei nel suo discorso: “L’azienda prima di
tutto”
LUCIO - Permesso, il caffè
TITO - Un attimo
CAIFANI - No, venga pure Gesta.
Lucio entra con un piccolo vassoio una tazzina di caffè.
CAIFANI - Ci pensi e mi faccia sapere. Torno più tardi... e mi aspetto buone
nuove anche dalla situazione del tetto, perché il tempo del “ricovero” è finito.
Prende la tazzina, beve il caffè.
Troppo amaro. Vi saluto. Esce
SCENA 7 : L’ULTIMATUM
Ingresso di Caifani.
CAIFANI - Bravo Gesta, oggi la vedo particolarmente in forma.
TITO - Presidente, prego.
CAIFANI - Non ho molto tempo a disposizione, ma credo che faremo in
fretta. Ho saputo che “di là” il nostro collaudo è andato a buon fine, ottimo
no?
TITO - Certo.
CAIFANI - Devo dire che gestire questa situazione per noi è come ingerire
una medicina amara. All'inizio non è gradita, ma gli effetti curativi ci faranno
stare meglio.
TITO - A proposito di questo, presidente, ho pensato ad una soluzione
alternativa per chiudere la situazione sul tetto.
CAIFANI - Alternativa?
TITO - Il nostro obiettivo è ridurre le spese e aumentare i profitti, giusto? Ma
licenziare anche gli ultimi dieci operai rimasti, per quanto all'estero gli
stipendi siano inferiori ai nostri, ci garantirebbe una manodopera di qualità
pari a quella attuale?
CAIFANI - Dove vuole arrivare?
TITO - Il nostri prodotti sono sinonimo di qualità e questo è merito sia della
dirigenza che della manodopera. Siamo una squadra . Allora mi domando,
perché cambiarla?
CAIFANI - Dema dove vuole andare a parare?
TITO - Se noi proponessimo ai nostri operai sul tetto...
CAIFANI - Ecco, i nostri “pazienti”...
TITO - ...Un nuovo compromesso, forse accetteranno.
CAIFANI- Si spieghi meglio.
TITO - Li trasferiamo in blocco. Ormai sono affiatati, lavorano bene e la
produzione non ne risentirà in modo pesante. Certo, dovranno vedersi i salari
decisamente ridotti, ma tutto sarà proporzionato allo stipendio medio estero,
ed il nostro è sicuramente alto. Quindi per loro non cambierà molto. Sarà
come se un piccolo condominio si trasferisse da un isolato ad un altro.
Stesse facce, stesso edificio, strade diverse.
CAIFANI - Mi faccia capire, per evitare di licenziarli, vuole solo spostarli?
TITO - Si
CAIFANI - All’estero.
TITO - Il loro contratto lo prevede.
CAIFANI - C’è un problema. Lei non sposta singoli e non sposta nemmeno
un gruppo, lei sposta famiglie, sposta abitudini, tradizioni, amicizie, progetti,
e se dovessi continuare l'elenco sarebbe lungo. Sradicare in blocco un
condominio non è fattibile. È meglio sfrattare tutti piuttosto che spostare un
edificio dalle fondamenta.
TITO - Presidente, se però noi facessimo un tentativo...
CAIFANI - Dema, noi non dobbiamo tentare nulla, dobbiamo consegnare la
nostra medicina e farla ingoiare a questa gente... E la nostra medicina è una
sola.
TITO - Presidente...
CAIFANI - La sua posizione è molto delicata Dema. Lei è in lizza con Croce
per un ruolo nel quale non sono ammesse incertezze e tantomeno
ripensamenti. Il suo collega si è fatto da solo, lei invece ha il cognome di suo
zio, buon’anima, che qui dentro ha fatto la differenza...Quindi non perda altro
tempo in ipotesi o teorie. Faccia quello che deve. Domattina quei 10
disgraziati devono sloggiare dal tetto, chiaro?
TITO - Domattina?
CAIFANI - E domattina voglio anche una risposta per quella proposta di cui
le ho parlato e spero non mi deluda. Suo zio, buon’anima, non c’è più, ora ci
sono io. Non mi faccia pentire di averle dato fiducia.
TRACCIA 05
CAIFANI - Si ricordi Dema, l’azienda prima di tutto. Esce.
Trasparenza